Notizia del 19/02/2011

Scritto da admin

Piegaro – Si avvicina la data di riapertura, prevista entro la fine di febbraio, del Museo paleontologico di Pietrafitta, la cui prima pietra venne posata nel 2004.

Dopo una prima presentazione in occasione della relaizzazione di una parte della struttura con il trasferimento delle cosiddette culle – reperti fossili di cui, proprio dal momento del trasferimento nel nuovo museo, è stato avviato il restauro – lo spazio espositivo sarà nuovamente accessibile al pubblico. Oltre tremila i reperti fossili che compongono la collezione, ritenuta tra le più importanti al mondo.

I reperti, finora, sono rimasti accatastati in alcuni locali ubicati presso l'area dell'ex miniera di Pietrafitta. Proprio qui, nel lontano 1966, Luigi Boldrini, all'epoca assistente capo turno della miniera, rece l'incerdibile scoperta e iniziò la prima opera di recupero dei fossili, sottraendoli alle macchine che estraevano la lignite. Una passione che lo portò prima a realizzare una piccola raccolta privata, fino a far comprendere anche ai dirigenti dell'Enel l'immenso patrimonio d reperti risalenti al Pleistocene inferiore.

E proprio a Boldrini, verrà dedicato il Museo paleontologico di Pietrafitta.

La nuova struttura, di circa tremila metri quadrati, su pianta circolare, è posta all'ingresso dell'abitato di Pietrafitta.

Il Museo, la cui sede è realizata esternamente in lastre di travertino chiaro e in pietra locale, ospita all'interno anche un laboratorio di restauro e manutenzione, una sala espositiva e uno spazio per la proiezione , ad uso dei visitatori, di filmati sulla storia dei fossili.

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